1786 07 05 AZARA BODONI
Resumen
Roma, 5 de julio de 1786.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara acusa recibo de su ejemplar de Gli amori pastorali di Dafni e di Cloe, y de las Variae lectionis de De Rossi. Elogia el trabajo tipográfico del Longo italiano, reprocha a Bodoni el mantenerse en el pequeño Ducado y de no haber ya concluido el negocio con España, se alegra de la reforma criminal en Toscana, refiere la visita a Parma del amigo Llano y recuerda a Bodoni apurar la edición del Prudencio. Además, le propone realizar una edición que dignifique las obras de Horacio.
Transcripción
Roma, 5 luglio 86.
Amicoa mio stimatissimo,
L’ordinario scorso ricevetti l’essemplare del Longo che Lei mi favorì senza lettera ed oggi ricevo la lettera coll’essemplare delle variantib del Signore De Rossi, all quale La prego di fare a nome mio i più espressivi ringraziamenti. Dell merito dell’opera io non ne posso giudicare, ma l’autore ha troppo credito nell mondo per doverne dubbitare. Per l’essecuzione tipografica non occorre parlarne.
Riguardo poi al Longo, ripetto ciò che già ho detto altre volte. Lei si ha sorpassato a sé stesso e se, come mi dice, il greco eccede all’italiano, io non saprò che dirmi. Certo che dai Stefani in qua si è faticato per togliere all greco le sue irregolarità e, se Lei l’ha ottenuta, merita esser collocato prima anche di quei grand’uomini. Se poi Lei ha trovata la maniera di collocare gli accenti con una certa uniformità, avrà colpito il punto preciso della perfezione, da dove non si passa che per tornare indietro e dare nell’affettazione. Il secondo essemplare che Lei mi anuncia da parte dell’editore saprò dove collocarlo bene, come ho fatto con altri libri doppi che Lei mi ha favorito.
I milanesi non si straccano di fare a Lei delle proposizioni vantaggiose per attrarlo a loro. In questo io li lodo perché pensarei come loro, ma né manco io mi stracherò mai di ripettere a Lei che se non ha concluso con noi il Suo affare è colpa Sua; è colpa parimente Sua il non avere aquistata la Sua libertà. Non dubbito che il buon Signore Infante avrà conosciuto il Suo merito e la Sua onestà e che avrà procurato, per mezzo del consaputo viglieto, darne a Lei una prova del Suo gradimento; ma l’esperienza dimostra gli incomvenienti dei paesi piccoli dove l’invidia d’un Bassa ridicolo guasta tutto. Lei finalmente deve contare coll favore del pubblico e del mondo tutto e non dipendere dalla cattiva digestione di un sciocco.
Sono anche qui arrivate le nuove delle riforme. La cosa è buona e necessaria, ma bisogna continuarla e sostenerla.
A quest’ora già Lei avrà veduto il mio amico Llano. Lui ancora avrà avuto piacere di rivederLa, perché so quanto La stima. Io avevo quasi aconsentito di fare una rapida scorsa costì per abbraciare gli amici, ma non è stato posibile il combinarla. Spero però un giorno puoter avere questo piacere, se questa cattena romana me lo permetterà.
Cosa è diventato il mio Prudenzio? Capisco che avrà dovuto cedere ad altre impresse, ma non per questo lo vorrei scordato affatto.
Qui siammo senza novità letterarie, perché tutto quello che si fa in questo genere non merita che compasione.
Tutti i divotic hano un santo particolare a chi si raccommandano per preferenza. Io ho San Orazio, ch’è il mio protettore favorito. L’edizione di Pini è così scellerata agli ochi miei per li ornati ched vorrei vindicare il mio eroee con una edizione così magnifica, che non si fosse mai veduta la simile. Ad ogni oda, ad ogni composizione, si puotranno mettere, in testa e all fine, dei pezzi allusivi alla materia cavati dalle migliori antichità, che schiariscano il testo e servano di ornato e di modello di buon gusto. Questo manegiato da Lei dovrebbe riuscire un capodopra. Io, per i disegni, sarò di certo benservito.
Non posso scrivere di più perché mi tocca trattare dell’amena materia di bolle.
Sono e sarò sempre buon amico di Lei,
Azara.
a Antes del saludo se anota a lápiz, de otra mano, el nombre del emisor al revés: arazA b Había empezado a escribir ve y corrige. c Había escrito devoti y corrige. d Había empezado a escribir que y corrige. d Había empezado a escribir a y parece corregir.
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 164.
- Descripción
2 pliegos de 2 h. cada uno, de 230 × 185 mm. Autógrafa.
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Edición
Noelia López Souto
- Otras ediciones
Ciavarella 1979, I, 114-115.
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Otra bibliografía citada Annali 1979; Cátedra 2013a; Cátedra 2013d; Cátedra 2015a; Cogrossi 2000; De Rossi 1784-1788; Horatius 1791; Iturri & Ferrán 1806; Longo 1786; Longos 1786; López Souto 2018d; Ozanam 1998; Pine 1733; Prudentius 1788a; Sánchez Espinosa 1997; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto, 2019
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Cita
Carta de José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni de 1786-07-05, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/carta/1786-07-05-azara-bodoni?id=407> Consulta: 9 nov. 2024].Citar este documento