1790 09 22 AZARA BODONI

Roma, 22 de septiembre de 1790.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara se alegra de tener noticias del mejor estado de salud de Bodoni y le recomienda cuidarse. Reitera al amigo la libre disposición de dinero que le requiera a Ziliani y se niega a hablar sobre el Horacio mientras no se recupere.

Roma, 22 settembre 1790.

Amico mio carissimo,

Non potete credere il piacere che mi fa la Vostra lettera de 19 che mi arriva in questo punto per il nostro corriere, poicché non avendo avute la settimana scorsa delle Vostre nuove ero in gran pena, dopo la prima relazione avuta da Monsieur Blanchon del Vostro male.

Non mi spaventa niente il deliquio che soffersivo da Madama Verget, perché senza esser medico capisco bene che dopo tanti tormenti come avete sofferte in Lucca ed in Parma, e dopo una lunga dieta, qualsisia moto deve produrre un grande sconcerto allo stomaco e alle forze. Bisogna dunque che Vi abbiate gran cura nella convalescenza, tanto nella dieta e nel moto quanto sul faticare, sulla qual cosa non sarete certo esente da rimproveri. Ma considerate che, lasciando oggi di fare uno, otterrete di poter fare quattro dimani.

Quando io Vi ho scritto di usare francamente di quanto Vi offerisce Ziliani da parte mia, credo che non lo prenderete per una offerta comune. PersuadeteVi di che non avrete Voi tanto piacere nel prevalerVi di detta esibizione quanto ne avrò io in vedere la confidenza che avrete in me; e questo sia detto per sempre.

Dell’Orazio non se ne deve parlare che in bona salute.

Dubito che all’arrivo di questa mia si ritrovi più costì Matallana, ma tanto Vi sarà consegnata da Bouligny.

Non ho tempo di parlare d’altre cose. Vi^a raccomando e raccomanderò sempre la salute, senza la quale siamo meno di niente in questo mondo.

Resto Vostro sempre,

Azara.

^a Había escrito mi y corrige.