1777 03 27 AZARA PACIAUDI
Sommario
27 marzo 1777.
Da José Nicolás de Azara [Roma] a Paolo Maria Paciaudi [Parma].
Azara si dimostra interessato per la traduzione della opera di Winckelmann, nella quale collabora Paciaudi, e gli dichiara la copaternità di Mengs, con il quale elaborava una edizione spagnola, nell’originale di questa opera. Gli invia una lettera destinata a De Rossi, il quale gli ha inviato i suoi libri.
Monografie correlate
Transcrizione
Roma, 27 marzo 77.
Amico mio stimatissimo,
No[n] mi è facile trovare un momento libero quando voglio conversare coi miei amici, perché le secature crescono ogni dì, ed turbano la mente per puotere pensare ad altra cosa.
Accludo una letterina per il Signor Abate De Rossi, che mi a favorite le sue opere con tanta gentilezza. È un uomo che non li merita, certo, Parma, la di cui letteratura non serve ad altro adesso che per stracare i bei caratteri bodoniani in novene e calendari. Sono cose che fanno stomachare i galantuomini.
Mi rallegro con Lei di che abbia parte nell’edizione de la Storia del arte di Winckelman. Questo è un libro mio favorito, e so quanto è mal tradotto in francese. Non so se Lei sa que quel[l]’opera è per metà composta dal celebre mio amico Mengs, ciò è, tutta la parte technica e le observazioni suopra i monumenti antichi che riguardano l’arte sono di Mengs; l’erudizione poi è di Winckelman. Io so tutto questo come amico del uno e del altro, e prima di partire da Spagna l’anno passato, dove mi trovavo con Mengs, aveva indoto questo valentuomo a fare una nota dei spropositi del tradutore francese e di qualche vero sbaglio che c’è nel originale tedesco, per poi fare tradur[r]e bene il libro in spagnuolo. Le nostre vicende ci obbligarono a lasciare la Spagna e l’opera non finita, ma restò incaricato un amico, e non so lo stato in cui si trova. Comunque siasi io prego Lei quando l’associazione di Milano sarà aperta di farmelo sapere, perché voglio associarmi all’edizione italiana.
Di qua non posso scriver altro che imbrogli frateschi. Lei si conservi bene, e mi creda suo buon amico e servidore
Azara
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, Biblioteca Palatina, Epistolario Parmense, C. 66.
- Descrizione
Bifoglio di 230 × 190 mm. Lettera autografa.
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Edizione
Pedro M. Cátedra
RevisioneNoelia López Souto
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Bibliografia specifica Cátedra 2013d, 223-224 & 251, n. 135.
Altra bibliografia citata Winckelman 1779; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Italia) & Pedro M. Cátedra.
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Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Paolo Maria Paciaudi del 1777-03-27, ed. Pedro M. Cátedra, nella Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/it/lettera/1777-03-27-azara-paciaudi?id=92> Richiesta: 15 nov 2024].Cita questo documento