1798 09 04 BODONI AZARA
Resumen
S. l. [Parma], 4 de septiembre de 1798.
De Giambattista Bodoni [Parma] a José Nicolás de Azara [Roma].
Bodoni comunica a Azara la compra de unos terrenos a los Canónicos Lateranenses, adquisición llevada a cabo gracias a la ayuda de Ziliani y Bertioli. Le confiesa la mejoría de su situación económica desde la ocupación francesa de Italia, incrementándose su venta de libros y caracteres. También le revela que no ha recibido el regalo de 100 cequíes prometido por el Duque en compensación por la dedicatoria de la Divina Commedia, ni la medalla de oro ni el pago en moneda, y es de la opinión que nunca lo recibirá. Afirma haber concluido las Rime de Petrarca, que confía en sacar a la luz tras el paso de Azara por Madrid y la obtención en ese viaje del permiso de la reina para dedicarle la obra, dado que no desea encomendarle esta misión a Ventura tras la accidentada llegada de las copias de la Gerusalemme liberata a Madrid.
Transcripción
4 settembre 1798a.
È già da qualche tempo che io avea divisato di scriverLe, ma nol feci per le straordinarie faccende nelle quali mi sono ritrovato nello scorso mese, avendo fatto acquisto dalla Reale Ducale Camera di alcune possessioni che appartenevano agli estinti Canonici Regolari Lateranensi per la ragguardevol somma di 432 mila lire di Parma. Quest’affare ha recata la più alta maraviglia e sorpresa a tutto il paese che abito da trenta e più anni; e dal banchiere Serventimi furono subito offerti mille zecchini in oro di buona uscita se volea recedere dal contratto eseguito e stipulato a favor mio.
Del felice riuscimento di questa non indifferente impresa io professo tutto l’obbligo al mio cordiale amico Signor Ziliani ed al rispettabilissimo Signor Conte Presidente Bertioli, e loro sarò grato sino alle ceneri. Vede ora Vostra Eccellenza che io da tipografo sono finalmente divenuto agronomo, meta a cui giunsero sommi uomini e sommi ingegni de’ tempi antichi e moderni. E mi giova sperare che non Le sarà discaro il sapereb come io abbia potuto adunare tantoc peculio onde pagare sì esorbitante somma per un artista che pochi anni fa avea ristrettissime finanze.
Primieramente, dalla gallica irruzione in Italia si deve ripetere il cambiamento di mia fortuna, che fu sempre mediocre, avendo io quasi sempre lavorato per la gloria. Molte collezioni de’ miei libri si sono vendute a vari colti francesi impiegati nel militare e nelle polizied. Apparve nel tempo stesso quella larva di libertà a’e popolidella Liguria, dell’Insubria, di Brescia, di Bergamo e di altrove. E, proclamata la libertà della stampa, saltò in capo a molti quell’imprimendi cacoëtes ed io venni richiesto di somministrare caratteri alle principali tipografie nazionali delle già createf repubbliche.
Vostra Eccellenza, meglio d’ogni altro, sa che la mia particolare officina impressoria neg era provveduta abondevolmente pei classici che si stampavano: ioh feci le mie speculazioni e m’avvidi che bisognava cogliere il momento della demenza de’ novelli repubblicani, e di buon gradoi cedetti una grank parte de’ caratteri che già avea adoperato per le mie edizioni. E come Ugo da Carpi, per averl amministratom il mercurio nel secolo XVI, lasciò scritto che ingentem mercurii massam in aunum commutavit, così potròn ora dire dio me: ingentem plumbi massam in argentum commutavit per far strabiliare gli adepti della scienza arcana e per far girare il cervello a coloro che, interpretando ad litteram tali proposizioni, tentaronop la formazione del metallo panchriison.
Io scrissi a Vostra Eccellenza sotto il 18 del passato luglio che, in quel dì medesimo, il Signor Conte Ventura mi avea chiamato per significarmi che l’intenzione del Signor Infante per la dedica del Dante al Principe Ereditario suo figlioq era che io avessi in regalo il valore di 100 zecchini; e che la medaglia aurea già datami non ne valeva che 50. Dopo tale lusinghierar promessa, das me mait attesa o ricercata, crederebbe Ella che nulla ho ottenuto? E molto meno spero di averla ora, che sono divenuto possessore per quasiu un mezzo milione parmense. Tuttavolta, starò a vedere l’esito di questa faccenda senza farne moto a personav. Tanto è vero che le ricchezze partoriscono invidia, ma è meglio esser invidiato che compatito.
Io ho terminata l’edizione del Petrarca in due tomi in foglio, ma non voglio ancora farlax uscire al pubblico perché vivo tuttavia nella dolce lusinga che Ella abbia, o presto o tardi, a passare sulle sponde del Manzanares ed abbiasi ad avverarsi il voto pubblico che da gran tempo L’ha designato per l’arbitro e pel salvadore della vastissimay Monarchia Ispana.
Allora toccherà a Lei a procurarmi l’opportuna permissione per poter dedicarez quell’opera alla Regina e farne Ella stessa la presentazione in mio nome, senza che abbia mai più a ricorrere a chi mi feci andare a vuoto la dedicaaa del Tasso e mi fece perdere per ben due volte gli esemplari del Dante che era destinato pel Reale Principe Ludovico nostro, il quale sino al presente giorno credo che non lo abbia ancora avuto. Pare cosabb incredibile, ma pure è vera; chicc midd dovea in questo paese maggiormente proteggermi e favorirmi pare che mi voglia precluder l’adito alla gloria ed alla fortunaee.
[G. B. Bodoni].
a Antes de la fecha anota el destinatario: Azara b il sapere añadido entre líneas sobre discaro c Había escrito tanta y corrige. d Había escrito un texto que no alcanzo a leer y corrige. e a añadido entre líneas sobre fino alcuni cancelado. f Parece haber escrito re y corrige. g ne añadido entre líneas. h pei classici che si stampavano: io añadido entre líneas. i di buon grado añadido entre líneas. k Había escrito buona y corrige. l per aver añadido entre líneas sobre nello cancelado. m Había escrito amministrare y corrige. n Antes de potrò [corregido sobre potrassi] cancela io o Había escrito che y corrige. p Había escrito tentavano y corrige. q per la dedica del Dante al Principe Ereditario suo figlio añadido entre líneas. r Había escrito lusinghievole y corrige. s Antes de da parece cancelar e mediante el raspado del papel. t mai añadido entre líneas. u quasi añadido entre líneas. v Tuttavolta, starò a vedere l’esito di questa faccenda senza farne molto a persona añadido entre líneas. x Había escrito pubblicarla y corrige. y Había escrito vasta y corrige. z dedicare añadido entre líneas sobre indirizzare cancelado. aa Había escrito il Tasso y corrige en la dedica bb Había escrito una y corrige. cc Había escrito il y corrige. dd Había empezado a escribir g y corrige. ee Después de fortuna cancela un texto que no alcanzo a leer debido a la tachadura.
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Ubicación
Parma, BP, Minute G. B. Bodoni, carpeta «Lettere di Bodoni ad Azara con data», nº. 68.
- Descripción
Pliego de 2 h. de 245 × 180 mm. Minuta.
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Edición
Noelia López Souto
- Otras ediciones
Ciavarella 1979, II, 140-141.
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Otra bibliografía citada Cátedra 2015a; Cleis & Noseda & Ramelli 1996; Commedia 1795; Dizionario del Risorgimento 1930-1937; Gerusalemme 1794a; Giglioli 1931; Lobetti 1940; López Souto 2019c; Petrarca 1799; Servolini 1958; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto, 2019
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Cita
Carta de Giambattista Bodoni a José Nicolás de Azara de 1798-09-09, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/carta/1798-09-04-bodoni-azara> Consulta: 15 oct. 2024].Citar este documento