1786 05 12 REQUENO HANDWERK

12 maggio 1786.

Da Vicente Requeno y Vives [Bologna] a Hans Georg Handwerk [Parma].

Dopo aver saputo che il canonico Turriani rimette tutte le questioni relazionate alla stampa dei Saggi all’economo della stamperia, Requeno richiede a questi informazioni circa la effettiva o meno messa in marcia della stampa del suo libro, poiché ha già in suo possesso le stampe e ha avvisato alcune particolari persone della sua pubblicazione immediata. Gli raccomanda che il suo libro non passi per molte mani, soprattutto di interessati alla materia, ad eccezione di Rezzonico.

Riveritissimo Signor Handwerk, mio Signore,

Il Signor Canonico Turriani mi partecipò, fa due o tre ordinari, la sua ritirita in campagna, avvisandomi che nell’avvenire dovessi io indrizarmi^a a Vostra Signoria per le notizie della ristampa de’ Saggi. Detto signor Canonico non mi diede risposta domandandogli se era stata già incominciata la stampa del primo tomo, che fa tanto tempo che consegnai a Lei.

Il Molini, dall’altro canto, mi fa premura come se da me dipendesse il terminare questo affare. I cavalieri amici, dall’altra vanda, ogni settimana mi domandano quando viene fuori il primo tomo de’ Saggi. Io, trattandosi di far qualche cosa con accuratezza, non sono amico della fretta. Dissi già sul principio che non credeva oportuno precipitare la nova edizione, ma fra la fretta e precipitazione e fra la smisurata tardanza dobbiamo noi due fraporre il tempo richiesto e conveniente. Le persone che aspettano con ansietà la nuova edizione de’ Saggi sono più cospicue di quello che ancora Lei forse stima. A qualcuna di queste io feci sapere che era stata già la ristampa incominciata, credendolo così vero che non dubitava punto dalle lettere scrittemi da Parma. Presentemente, non contestandomi il canonico Turriani all’articolo della ristampa, io dubito d’aver informato male persona rispettabilissima, cosa che mi dispiacerebbe.

La prego a informarmi con nobile schiettezza e a far sì che più non si ritardi. Dal canto mio, come avrà a Lei informato il Canonico, tutto è stato già terminato. L’uno de’ rami l’ho in casa mia, l’altro mi lo porteranno la settimana ventura terminato. Io avrei mandato il 2º. tomo se i revisori amici l’avessero^b sbrigato

La prego eziandio a prevalersi per le mie carte d’un correttore di garbo e a non far vedere –molto meno a permectere che giri il manoscritto per le mani di certi eruditi– prima di stamparsi. Se il signor conte Rezonico volesse vedere i metodi manoscritti per far lavorare all’encausto debbe per tucti i titoli eccetuarsi dalla regola generale.

Se Lei, caro signor Handwerk, sentisse o giudicasse altramente che io in qualche cosa o della dedica o della prefazione o de’ Saggi o delle aggiunte, mi lo faccia sapere con sincerità. L’istesso dico del correttore o di chiunque per ordin[e] suo maneggiasse il manoscritto per la ristampa. Altro non desidero se non che riesca senza nei^c.

Del rimanente non dubito che Lei prenderà con particolare amore il disimpegno di questo mio picciolo affare quanto meglio e quanto prima sia possibile, atteso che io per la vantaggiosissima idea concepita del suo di Lei [sic] carattere sono pieno di sincerità, di cordialità e di stima. Di Lei affezionatissimo, devotissimo servidore,

Vicenzo Requeno.

Bologna, 12 maggio, 1786.

Riveritissimo signor Handwerk.

[Sobrescrito:]     A monsieur
                       monsieur Handwerck.
                       Parma. 

^aindrizarmi ] indrizararmi     ^bAntes de avessero había empezado a escribir vi y corrige.     ^cnei] nevi