1786 09 20 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 20 de septiembre de 1786.

De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo del magnífico ejemplar que Bodoni le destinó del Longo griego y juzga esta edición muy superior a Gli amori pastorali, traducción italiana de Aníbal Caro, también por lo que concierne a su belleza tipográfica, dada la elegancia de los caracteres griegos diseñados por Bodoni y la armonía conseguida por este con la correcta colocación de los espíritus y acentos. Agradece la dedicatoria del libro, que asegura no tener rival en las estampas de Didot, y encarga una copia para Zelada. Recuerda el proyecto del Manuale para poder avanzar en el negocio de la venta de las matrices a España.

Transcrizione

Roma, 20 settembre 86.

Amico mio stimatissimo,

Non contestai la scorsa settimana alla di Lei lettera de 3 corrente per il solito incontro dei corrieri. È stato meglio così, perché posso parlare almeno de[l]la prima impressione che mi ha fatta il Longo greco che ho ricevutto questa mattina, giaché fino a domani non mi è permesso puoterne leggere una riga.

Il povero Anibal Caro resta al di sotto nella sua vantata edizione quanto la sua traduzione è inferiore al’originale greco. Colla differenza però che il suo stile leccato ed affettatissimo e, se Dio vuole, pedantissimo, è vinto dall naturale e fluido di Longo. Ed il tipografo del Caro, avendo fatto un capodopra di bellezza insuperabile agli ochi anche conoscitori, ha trovatto un rivale che perb una nuova strada ha saputo eclissare la sua gloria in una maniera incomprensibile a tutt’altro che a lui istesso. Questo non è hiperbole: Lei ha fatto un greco che farà epoca nella tipografia. Poiché, chi farà l’incisore o stampatore che, conosciuto questo nuovo carattere, voglia servirsi delle forme antiche per belle che paressero fin qui? Sarebbe inventis frugibus glandibus uti. Ho avuto sopra altri gusti quello di vedere esseguito quello che i professori credeano impossibile di fare: che gli accenti ed i spiriti non facessero quell bosco di discordanze; e, in una parola, Lei ha colpito quell punto tanto difficile nelle arti, cioèc dell’armonia.

La sorpressa, poi, che Lei mi ha usata dedicandomid un’opera tanto illustre, confesso ingenuamente che mi ha risvegliata una vanità sconosciutae e grande, perché mi compiacio nell’idea di veder passare il mio nome all’ultima posterità unito all Suo coll vincolo dell’amicizia. E questa amicizia mia con Bodoni vorrei che Lei l’avesse rilevatta più che altre lodi che non m’importano niente e che, quando le meritassi veramente, sono cose communi a tanti altri.

Che diranno adesso i francesi tanto gelosi della loro preeminenza in tutto? A dispetto della luce e dell’evidenza continuerano a dire che Didot è il Raffaelle della stamperia e bisognerà lasciarli dire.

Non parlo più di Manuale. Solamente vorrei che Lei considerasse cosa non puotrebbe fare, sbarazzato da Parma e dalla Stamperia Sua, coi commodi della vita, libero di sé, in una Roma con un allogio decente e franco, con una tavola pulita se non magnifica e con un buon cuore d’amico all fianco?

Fin qui avea scritto prima di andare in tavola. Vengono di pranzare mecof quaranta persone, le prime del paese, con molti forestieri. Tutti hano ammiratto il Longo in maniera che manifesta la loro meraviglia. È uscito Didot in campagna prodotto da qualche francese, ma io subito ho confrontato le opere di lui coll mio Longo ed ho avuta la soddisfazione di vedere arrossire i prottetori di quel povero artigiano.

Spero che Lei avrà tirati degli essemplari vendibili e leggibili, perché questo mio non è maneggiabile. Fa ribrezzo tocarlo.

Il Cardenale Zelada ne vuole un essemplare per il suo prezzo e vuole ben legato.

Non è possibile stendermi di più perché il corriere parte e l’ora di scrivere non è la meglio.

Sono e sarò sempre di Lei vero amico e servitore,

Azara.

 

 a Antes del saludo se anota a lápiz, de otra mano: sì     b a trovatto un rivale che per añadido entre líneas sobre a saputo scavere cancelado     c cioè añadido entre líneas.     d Había escrito dedicandome y corrige.     e Había escrito scognosciuta y corrige.     f Había escrito un texto que no puedo leer y corrige.

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 165.

  • Descrizione

    2 pliegos de 2 h. cada uno, de 230 × 185 mm. Autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, I, 116-117.

  • Altra bibliografia citata Amyot 1780; Hesíodos 1785; Longo 1786; Longos 1786; López Souto 2018d; López Souto 2019c; Manuale 1788; Sánchez Espinosa 1997; Villoison 1778;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1786-09-20, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/it/lettera/1786-09-20-azara-bodoni> Richiesta: 8 ott 2024].
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