1787 02 28 AZARA BODONI
Sommario
Roma, 28 de febrero de 1787.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara opina sobre el nuevo ministro de Parma, Troilo, que sustituirá a Manara, y relativiza la importancia de este cambio ministerial con la muerte de Charles Gravier en Francia. Además, el diplomático decide apurar la visita de Bodoni a Roma y le expone su plan, urdido para que desde Madrid pidan permiso al Infante para su encuentro en la capital pontificia. Informa, asimismo, sobre el achaque de salud de Teoli, que ha causado retrasos en la corrección de las pruebas recibidas del Prudencio.
Transcrizione
Roma, 28 febbraio 87.
Amico mio stimatissimo,
Vorrei avere tutto il commodo che desidero per rispondere alle due lettere di Vostra Illustrissima che ho ricevutte questa settimana, ma bisogna contentarsi dela tempo che si ha.
Vedo la mutazione ministeriale arrivata costì quando nessuno se l’aspettava. Il Signore Infante me nea ha fatta la confidenza ed io non ho niente da replicare, come Lei vede. Non conosco il successore, ma conobi molto suo padre in Spagna, ch’era un ben galantuomo e buon medico. Per spicare doppo un Manara non credo che si voglia gran magia negra. Quello però ch’io desidero è che il nuovo Ministro facia la felicità del paese e che tratti bene i miei amici.
In Francia stano nell forte delle intrighe per la mancanza di Vergenes. Oh, quello sì che lascia un vuoto più grande di Manara!
Non dubbito che il Signore Infante avrà parlato di me vantagiosamente perché ho troppe prove della bontà che ha per me.
Io ho considerato che la vita passa troppo breve e che io non posso rispondere di stare sempre qui né in grado di fare le cose. Perciò ho risoluto scrivere in Spagna, come ho fatto, cheb d’ordine del Re dicano al Signore Infante che Sua Maestà ha bisogno di Lei per fare dei miglioramenti nelle stamperie, ecc. e che, dovendo tratare queste cose con me, dia Sua Maestà a Lei il permesso di venire a Roma per ciò. Così Lei avrà una licenza di uscire da Parma con decoro e con buona grazia del Suo padrone. Io in questo affare mi mostrerò come ignorante del maneggio e come se il pensiero venisse originalmente da Spagna; perciò, Lei non riveli questo a veruno. Naturalmente, verrà a Matallana l’ordine di parlare a Sua Altezza. Doppo questo passo, Lei si prenderà tutto il tempo necessario per finire le cose Sue e poi ci vedremo qui.
Non si meravigli Lei se il Abate Teuli non ha rimandato l’ultimo foglio delle correzioni. Il pover’uomo è stato per morire di una febbre maligna, della quale è morto un suo frattello. Già sta un poco meglio e forse in questa settimana sarà in grado di corregere le prove.
Non posso dilungarmi di più.
E sono sempre di Lei buon amico e servitore,
Azara.
a Había escrito mi y corrige. b Había escrito un texto que no puedo leer y corrige.
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 28, 174.
- Descrizione
Pliego de 230 × 185 mm. Autógrafa.
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Edizione
Noelia López Souto
- Altre edizioni
Ciavarella 1979, I, 124.
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Altra bibliografia citata Affò & Pezzana 1789-1825; Cátedra 2013d; Lasagni 1999; López Souto 2018d; Murphy 1982; Notizie 1787; Prudentius 1788a; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1787-02-28, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/it/lettera/1787-02-28-azara-bodoni> Richiesta: 10 nov 2024].Cita questo documento