1790 11 03 AZARA BODONI
Sommario
Roma, 3 de noviembre de 1790.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara se alegra de la recuperación de salud de Bodoni y le manda su ejemplar del Demosthenis et Aeschinis de Didot para que observe la edición. Le informa que en Roma se siguen preparando las Opera de Horacio y le adjunta, de hecho, algunos folios corregidos; no obstante, anuncia que para el Virgilio seguirán directamente la lección de Heyne. Lamenta la implicación de Rezzonico en el proceso de Cagliostro, insta a Bodoni a decidirse sobre su negocio con España y, por último, constata la presencia de los Matallana en Roma.
Transcrizione
Roma, 3 novembre 90.
Amico mio stimatissimo,
Già i corrieri comincianoa ad arrivare con molta irregolarità e non è possibile contestare a posta corrente alle lettere. Quella di Lei di 24 ottobre mi ha fatto gran piacere perché vedo che si va rimettendo in salute, ch’è quello che più mi preme. La prego di rifflettere che le convalescenze domandano più cura che le malattie istesse. Sopratutto bisogna che Lei si moderi per alcun tempo nel faticare.
Mando il Demostene di Didot perché Lei lo tenga sotto l’ochio e l’essamini commodamente. Oltre ai diffetti e stravaganze del greco, che sono palpabili, credo che troverà anche grande inperizia del torcoliere. Per il latino, mi pare che abbia copiati i di Lei caratteri. Del resto, mi pare la cosa migliore che hano fatta i francesi.
Seguitando i di Lei consigli, si sta mettendo in ordine un Orazio accommodato alle nostre correzioni e, mano a mano che si finirano i fogli, si manderano costì perché possiamo andare avanti coll’impressa senza bisogno di mandare tante volte le prove. Come sul principio non eravamo sempre d’accordo in tutti i punti, si ritardavano qui le correzioni; ma, adesso che tutto quasi è fissatto, saremmo più solleciti ed uniformi.
Per il Virgilio, il partito è presso di seguitare ciecamente l’Hayne. Non si puole fare meglio.
Purtroppo sono informato della tragedia del Conte Rezzonico e troppo ancora mi sono addoprato per radrizzare il colpo funesto, ma finora niente si è potuto ottenere nonostante la raggione che l’assista e la manifestazione della calumnia, che ha datto motivo alla disgrazia. Con questo metodo, nessun galantuomo è sicuro del suo stato.
Se Lei pensa mai a prendere il partito tante volte dibatutto, bisogna farlo con quella risolutezza che non ammette riguardi né pentimenti. Al fine della vita non sono buoni a niente i mezzi termini.
I Matagliana sono ancora qui incerti come sempre di passare a Napoli presto o di aspettare il ritorno dei Sovranni.
Raccomando di nuovo la salute e sono sempre Vostro vero amico,
Azara.
Accludo alcuni fogli d’un Orazio stampato, corretti come Lei voleva. La settimana ventura ne manderò di più.
a Había escrito comenciano y corrige.
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, Biblioteca Palatina, , Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 12.
- Descrizione
Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa.
-
Edizione
Noelia López Souto
- Altre edizioni
Ciavarella 1979, II, 39-40.
-
Altra bibliografia citata Auger 1790; Cátedra 2013d; Cátedra 2015a; Corniani & Ticozzi 1833; Fagioli Vercellone 1989; Heyne 1788-1789; Horatius 1791; Lasagni 1999; López Souto 2018d; Sánchez Espinosa 1997; Vergilius 1793; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
-
Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1790-11-03, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/it/lettera/1790-11-03-azara-bodoni> Richiesta: 4 dic 2024].Cita questo documento