1790 11 17 AZARA BODONI
Sommario
Roma, 17 de noviembre de 1790.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara se alegra de la recuperación de salud de Bodoni y le muestra el placer que le produjo leer su análisis sobre los caracteres griegos del Demosthenis et Aeschinis de Didot, contrapuestos con los de Foulis. Le asegura que las pruebas y nuevos folios de las Opera de Horacio se van enviando sin retardarlos. Lamenta la implicación judicial de Rezzonico y le anuncia la estampa de su Historia de la vida de Marco Tulio Cicerón de Conyers Middleton en Madrid.
Transcrizione
Amico mio carissimo,
La settimana scorsa non arrivò a tempo il corriere per potere rispondere alla di Lei lettera de 7 corrente[1] e l’ordinario di oggi tarderà di più essendo il tempo ancora peggiore.
Godo infinito di vedere ch’Ella si va rimettendo così bene da potere applicare e di che il fresco gli sia più confacente del caldo per il Suo incommodo. Anche in qualche amico ho veduto l’istesso effetto ed il Principe Santacroce non guarì della sua pertinace sciatica che col vessicante ed il ritorno della staggione fredda. Dio voglia che a Lei succeda lo stesso.
L’analisi del Demostene francese mi ha fatto piacere. Io già vi avevo osservati i diffeti più palpabili, ma non potevo giudicare degli altri che Lei ha giustamente notati. Sopratutto è ridicola forma dei caratteri greci. Non conosco di Glasgow che i caratteri antichi, ma credo bene la bellezza dei nuovi, poiché Lei me li loda. Gl’inglesi sono altissimi per tutto quello che domanda dell’essattezza, ma sono privi affatto di gusto. Quando in questo poi hano un Bodoni che gli apre la strada, saprano imitarlo essattamente. I francesi in tutte le cose vogliono metterci del loro falso esprit[2].
I miei abati dicono che non hano delle prove del’Orazio trattenute e che hano rimandato tutto. Ciò supposto, tocca a Lei fare tirare tutte le pagine correte. Suppongo che Lei avrà ricevutte le pagine stampate e corrette che gli mandai sono 15 giorni. Oggi ne mando di più e, mano a mano, manderò tutto il libro[3].
Non è credibile come si è imbrogliato l’affare del nostro Conte Rezzonico. Io ho fatto e facio l’impossibile per salvare un amico tanto crudelmente perseguitato ed ho speranza di riuscire, se non in tutto, almeno in parte. È gran danno con certe persone l’avere troppa raggione[4].
In Madrid si è pubblicata la traduzione della vita di Cicerone ch’io feci anni fa[5]. L’edizione è mercantile e niente di più. Io ci ho guadagnata la spessa di 50 rami, che ho regalati a chi ha stampato il libro, e né manco me ne mandano degli essemplari per gli amici.
Sono di Lei eternamente,
Azara.
Roma, 17 novembre 90.
[1] No se conserva o no se ha localizado en ningún fondo público esta carta de Bodoni a Azara fechada el domingo 7 de noviembre de 1790.
[2] Bodoni transmitiría a José Nicolás de Azara, en la perdida carta del 7 de noviembre de 1790, su parecer tipográfico sobre Auger 1790. En esta publicación, Pierre-François Didot presumía de la calidad y belleza del libro, con nuevos caracteres griegos que el francés parecía presentar como réplica a los últimos trabajos salidos de Parma –clásicos griegos como el Longos 1786 y, sobre todo, la Serie1788 o las muestras de tipos griegos recogidas en el reciente Manuale 1788,concluido probablemente en 1790–, de modo que Bodoni reaccionó a estos alardes de Didot. Así lo prueban los comentarios que este transmitirá a Rezzonico en carta de marzo de 1792 (véase Mocchetti 1830, 195-196), como también crítico hubo de ser el análisis tipográfico sobre esta obra destinado a Azara –perdido pero aquí referido–, en el que Bodoni reprobaría los caracteres griegos didotianos poniéndolos en contraposición con los muy superiores impresos en Glasgow por los Foulis, cuyas ediciones Azara también apreciaba y que, de hecho, procuró adquirir para su biblioteca (cf. 1790-II-17).
[3] Pruebas corregidas del Horatius 1791. Sobre el proceso editorial de este clásico latino véase más su tratamiento correspondiente en el estudio preliminar, págs. cccxvi-cccxlvi.
[4] Azara alude a la implicación de Carlo Gastone della Torre Rezzonico en el caso del mago francmasón Alessandro Cagliostro. Pese a esta acusación, el diplomático siguió en contacto con su amigo, exiliado en Nápoles, y trató de ayudarle en este aciago momento. Cf. 1790-XI-03, n.5.
[5] Middleton 1790. Cf. 1790-X-00, n.4.
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 13.
- Descrizione
Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa
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Edizione
Noelia López Souto
- Altre edizioni
Ciavarella 1979, II, 40.
- ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1790-11-01, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/it/lettera/1790-11-17-azara-bodoni> Richiesta: 4 dic 2024].Cita questo documento