1790 12 18 AZARA BODONI
Sommario
Roma, 18 de diciembre de 1790.
De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].
Azara transmite a Bodoni la opinión de los abates acerca de unas variantes para las Opera de Horacio y le informa sobre la compra de nuevos pergaminos, que le irá enviando. Para el Homero de Caluso, sugiere corrección en el nuevo griego diseñado y, en cuanto a Rezzonico, alberga esperanzas de que mejore su situación. Por último, expone el tema del obispado turco en Lombardía e informa al tipógrafo sobre la aprobación del proyecto de grabar los frescos de Correggio del monasterio parmense de San Paolo.
Transcrizione
Roma, 18 dicembre 90.
Amigo y dueño mio,
Mi accorgo che cominciavo la lettera in spagnuolo. La settimana scorsa non permisse il corriere di rispondere ed oggi devo farlo anche in fretta.
Ho detto a cotesti miei abati le riflessioni che Lei mi scrisse e mi rispondono che aveano creduto che i fogli non fossero tirati e che perciò aveano proposto alcune varianti che doppo le correzioni gli avevano parse più eleganti, ma che non sono necessarie e possono ritenersi le prime una volta tirate, che molte di quelle cose che paiono incostanze non lo sono, come il «Ionius» e «Ionicus», ecc. Insomma, trovano raggione a tutto e si puole tirare avanti, ma bisogna avere qui i fogli tirati.
Lea cartapecore che Lei va ricevendo sono ancora della misura delle prime perché già erano comprate, ma ne ho aquiestata una altra partita migliore, benché molto più cara, che si va rasando e ne avremo per l’Orazio e per il Virgilio.
Non basta avere i caratteri greci pronti per l’Omero, ecc. Ci vuole la maniera di correggerlib senza alcun fallo e questo domanda moltic preparativi.
L’affare del nostro Rezzonico promette qualche miglioramento, ma ci vuole gran prudenza e pazienza.
È un anno che si parla in Lombardia del Cappello turco, ma in Roma non se ne è intessa una parola, né io ne ho il menomo sentore; ma ciò non prova niente. Però, io non lo crederò che quando lo vedrò. Senza dubbio che la stampa proposta dalla Lepri sarà qualche sciapito panegirico di questo matto di Tesoriere.
L’Infante ed il Conte Ventura approvano il proggetto di fare incidere in rame i quadri di Correggio che sono in codesto convento di monache. Li faranno copiare e poi mi manderano le copie, e sarano incisse da Volpato e Morghen a conto loro.
Non occorre altro.
E mi rassegno di Lei amico e servitore,
Azara.
a Había escrito la y corrige. b Había empezado a escribir dil corr y corrige. c Había escrito molto y corrige.
Note al testo
Dati documentali e bibliografici
- Ubicazione
Parma, Biblioteca Palatina, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 16.
- Descrizione
Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa.
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Edizione
Noelia López Souto
- Altre edizioni
Ciavarella 1979, II, 42.
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Altra bibliografia citata Correggio 1800; Giornale arcadico 1826; Hoefer 1852-1866; Horatius 1791; López Souto 2018d; López Souto 2019a; Vergilius 1793; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Citazione
Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1790-12-18, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/it/lettera/1790-12-18-azara-bodoni> Richiesta: 4 dic 2024].Cita questo documento