1793 01 02 AZARA BODONI

Sommario

S. n. [Roma, 2 de enero de 1793]. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara acusa recibo a través del conde Priocca del Kempis y le sugiere a Bodoni regalar ese magnífico ejemplar al Papa. Reprocha al tipógrafo los trabajos menores que acepta y que solo constituyen un obstáculo para su gloriosa carrera. Además, el diplomático comprende y acepta los cambios realizados por Bodoni en las pruebas de las Opera de Virgilio, actuación que no justifica la denuncia de Terzi porque no altera la uniformidad de la corrección de Visconti. Se alegra, por último, de que Bodoni haya escrito a Llaguno para acceder al favor de Godoy.

Transcrizione

Amico mio stimatissimo,

Doppo scritte tutte le mie lettere, ricevo dal Conte Priocca il arcimagnifico libro –per la carta, stampa, legatura– del Kempis. Dio gliene renderà merito se qualcheduno si converte leggendolo, attrato dalla bellezza tipografica. Vedo alla seconda pagina l’elogio ben meritato del Barbuto sdentato, il quale passerà per questo mezzo alla posterità meglio che per le sue omelie o, per dire megl[i]o, omeletes. Se Lei vuol essere generosso col Papa, gli darò questo essemplare.

Vedo tutti l’impegni in cui Lei s’ingolfa e non l’approvo, parlando schieto. Dai clasici deve aspettare la gloria e l’utile; e, per l’ultimo, è meglio stampare almanachi, sonetti, ecc. ecc. É cosa naturalissima che, vedendo come Ella stampa e la Sua onestà nei prezzi, non ci sia autorello né editore che non ricorra a Lei per stampare quanto gli viene in testa e farsi comprare, e forse leggere, per questo mezzo.

Sono più di 20 anni che conosco il siciliano Terzi e non mi meraviglia niente che abbia essagerata la cosa delle correzioni. Vedo in che consiste e La prego di continuare a fare nell’istessa guisa. Sapia Lei che il Virgilio lo corregge Visconti solo e l’ho fatto per ottenere una uniformità di ortografia che manca in tutte le edizioni, senza eccetuare quella del Heyne, ch’è la migliore. Il tal Visconti è un poco arbitrario, ma non posso tornare indietro: a Fea l’ho scartato per sempre perch’è una bestia indomita e stravagante; Arteaga è occupato col Catullo.

Mi rallegro che Lei abbia scritto a Llaguno. È un vero uomo da bene e molto parziale di Lei. Gli manca risoluzione, ma i suoi desideri sono ottimi. Ancora non sa il mestiere che fa, ma il suo pedagogio dovrà finire e restare padrone.

La settimana ventura manderò il libro 10 dell’Eneida.

Non posso dilungarmi di più.

Son[o] di Lei sempre,

Azara.

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 142.

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, II, 68-69.

  • Altra bibliografia citata Angulo 1994; Catullus 1794; Heyne 1788-1789; Horatius 1791; Kempis 1793; López Souto 2018d; Turchi 1793; Vergilius 1793;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1793-01-02, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/it/lettera/1793-01-02-azara-bodoni> Richiesta: 4 ott 2024].
    Cita questo documento

Note

La referencia al envío del X libro de la Eneida permite determinar la fecha de la presente carta de Azara a Bodoni.

Scannerizzazioni degli originali