1796 02 03 AZARA BODONI

Sommario

Roma, 3 de febrero de 1796. De José Nicolás de Azara [Roma] a Giambattista Bodoni [Parma].

Azara lamenta el accidente de Bodoni con el atasco de una uva en la nariz y le recomienda realizar vahos para resolverlo. Acusa recibo de las dieciséis copias del Poème de Bernis, que ya ha distribuido, y dice esperar el resto. Agradece los ejemplares enviados a Verona, solicita otro para su amigo el conde de Vintimiglia, insiste en que se le notifique el precio a pagar por la edición y arremete, por último, contra el abusivo monopolio de los fabricantes de papel por el que Bodoni se ve afectado.

Transcrizione

Amico mio stimatissimo,

Ho ricevuta per l’ordinario del Papa la di Lei lettera de 26 gennaro, che mi ha fatto piacere dopo tanto tempo che non avevo delle Sue nuove. Mi rincresce infinito l’accidente del’acino d’uva ficatosi nel naso, che veramente ha della somiglianza col caso di Anacreonte. Ma, grazie a Dio, nel naso non c’è il pericolo di perdere la respirazione. I bagnuoli emmollienti sono quelli che potrano liberare Lei da simile incommodo.

La diligenza mi ha portati pontualmente le sedici copie del Poema che Lei mi ha dirette e nel momento le ho distribuite fra il Papa, le Madame di Francia ed il Cardinale Gendila [sic]. Tutti gli altri dovrano aspettare le successive rimesse, che spero non tarderano, essendosi aggiustato l’affare del corriere di Bologna –come Lei saprà– e restituitesi le cose sul’antico piede.

La ringrazio di avere mandate al Re, a Verona, le quatro copie e ne aspetto il riscontro per il primo corriere, giaché so che quel Signore le aspettava con inpazienza.

Ho da pregarLa ancora di un simile favore per Torino. Si trova colà il Conte di Vintimiglia, Cavaliere di Santo Spirito, che fu molto amico del buon Cardinale di Bernis e lo è mio, e gode molto la stima del Re di Sardegna. La prego dunque di mandargli per il corriere di Torino due copie legate all’inpostura, che gliele ho promesse.

Lei non vuole contestarmi al punto delle spesse di questa edizione separata da tutto il resto e mi fa tenere in sospesso i miei conti particolari. La prego dunque di sbrigarmib questo affare il più presto possibile.

No[n] mi fa meraviglia che gli stracci manchino costì per briconeria di qualche particolare protetto, perché da per tutto vedo regnare lo stesso spirito di rubberia e di monopolio. E pare che la stessa vertigine si sia sparsa da per tutti i governi in pregiudizio delle arti, del commercio e della raggione istessa.

Lei si conservi e mi creda sempre Suo vero amico e servitore,

Azara.

Roma, 3 febraro 1796.

 

 a Error de copia por Gerdil, escrito siempre correctamente en las cartas autógrafas de Azara.     b Había escrito sbrigarme y corrige.


 

Note al testo

Dati documentali e bibliografici

  • Ubicazione

    Parma, BP, Archivio Bodoni, Lettere ricevute, C. 29, 109.

  • Descrizione

    Pliego de 2 h. de 230 × 185 mm. Autógrafa.

  • Edizione

    Noelia López Souto

  • Altre edizioni

    Ciavarella 1979, II, 123.

  • Altra bibliografia citata Balzani 1972-1973; Cavaciocchi 1992; De Bernis 1795; López Souto 2018d;
  • Citazione
    Lettera da José Nicolás de Azara a Giambattista Bodoni del 1796-02-03, ed. Noelia López Souto, nella Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/it/lettera/1796-02-03-azara-bodoni> Richiesta: 8 nov 2024].
    Cita questo documento

Scannerizzazioni degli originali