1783 11 00 BODONI AZARA
Resumen
S. n. [Parma, antes del 12 de noviembre de 1783].
De Giambattista Bodoni [Parma] a José Nicolás de Azara [Roma].
Bodoni se alegra de que Azara pueda, con Floridablanca, ocuparse de gestionar la compra española de su oficina. Evita con cortesía referirle al amigo las carencias tipográficas de España, pero sí exalta el valor y riqueza de sus materiales parmenses, y aprovecha también para solicitar –con motivo del negocio– una pensión vitalicia. En lo concerniente al Manuale, insta a Azara a mediar ante Floridablanca para que el Duque le conceda más tiempo libre. Comunica la visita de Manara a su taller e insiste en el mal estado en que debe trabajar. Asimismo, informa sobre el viaje de la Duquesa a Roma y Nápoles, adjunta unas Memorie para Milizia y anuncia la distribución del Bowles.
Transcripción
Gratissima, come già ebbi l’onore di scriverLe, mi giunse la notizia che Vostra Eccellenza sia stata autorizzata a trattare l’acquistoa della mia suppellettile tipografico-fusoria, colla sola dipendenza di Sua Eccellenza il Signor Conte Moñino. Io intanto, con ogni possibile sollecitudine, procurerò di metterLa in istato di agire, facendo un epilogo di tutti i caratteri che possiedo, indicando il numero delle matrici di ciasecheduno e dando nel tempo stesso tutte quelle prove in istampa che mi verrà fatto di preparare fra le incredibili occupazioni meschine che mi sovverchiano; e così potrassi in quest’affare procedere non a chiusi occhi, ma a ragion veduta.
Per dire poi ciò che manca in Spagna in linea di caratteri, farebbe d’uopo che io avessi fra le mani le mostre impresse di tutti quelli che al presente si fondono in quelle getterie. Già più volte Le ho significato che riporterò al di Lei arbitrio le mie pretensioni e ripeto ora che sottoscriverò a tutte le condizioni che Ella esigeràb da me: sia che voglia farmi accordare un tanto per ciascunac matrice, o sia che voglia farmi valutare un tanto ognid carattere compito intieramente. Anche la serie de’ polzoni verrà da me ceduta e mi basta per questa che Vostra Eccellenza ottenga una sufficiente pensione vitalizia a piacer Suo. E, poiché vuole che io seco Lei mi confessi, dirolle con tutta sincerità che, se mai qualche monarca avesse voluto far eseguire tutto ciò che io ho esseguito nel corso di venti anni e che tengo in mio potere, nell’ipotesi che si fossee ritrovato l’artefice capace, oso asserire che non sarebbe bastata la somma di più milioni per sostenere le spese enormi che richieggono simili intraprese. Io certamente ho spesi sino ad ora più di dieci mila zecchini per formar la mia getteria.
Né dico già queste cose perché io vogliaf far salire di pregio le opere mie o che abbia pretensioni molto esorbitanti. Se a me si vorrà solo accordareg il doppio delle spese da me fatte, io ripeto che saròh contento e mai recederò da cuanto vorrà Ella stabilirei. Certo stà che, nel decorso di quindici anni o ventik, io ricaverò talel somma di 20 mila zecchinim dalle ordinazioni che mi anderanno giungendo dagli stampatori della nostra misera Italia, e da solin 32 caratteri che in oggi trovomi da gettare ricaveròo da cinque mila e più zecchini.
Aggiungerò pure che quando avrò compito il mio Manuale tipografico farò toccar con mano che la mia collezione è superiore e più perfetta d’assai di quella che possa vantare la Reale Stamperia di Parigi, di quella di Propaganda in Roma, di quella di Oxford, dip Glascua e di qualunque altro paese. Ma la celere ultimazione di tale mio libro non potrà accadere se Ella non interpone l’efficace Sua mediazione presso Sua Eccellenza il Signor Conte di Floridablanca, acciò, con una sol lettera al Ministro di Spagna qui, dia ordine di ottenermi il riposo dall’impiego laboriosissimo che sostengo dai sedici e più anni, e che non posso omai più reggere. Il poco di vista che mi rimane acuta, vorrei impiegarloq a vantaggio e ornamento della Spagna; né vorrei più logorarmi il cervello e abbreviarmi i giorni servendo {una corte <...>}, ilr cui {Ministro}, dopos essersi personalmente portato alle mie stanze, confessò che non avrebbe mai creduto che io fossi sì male alloggiato; e, contuttociò, niuna providenza ed io sono come prima nelle stessissime angustie. L’unica mia speranza, dopo Dio, è riposta in Vostra Eccellenza e porto fiducia che saprà trovare il mezzo per farmi ottenere il mio ritiro da questa meschina e pregiudicata Corte. Se i miei voti verranno esauditi, allora Ella dispongat di me in qualunque maniera Le piaccia, che io mi studierò eternamente di esserLe riconoscente al favore che mi avrà procuratou.
Madama Reale è partita questa mattina alle ore 9 per Pisa e poscia per passare costì, e a Napoli. Ha seco due egregi ed onoratissimi Cavalieri, cioè il Commendatore di Vivieux e il Cavaliere di Saint-Sevérin, i quali hanno molta bontà per me. V’è pure nel seguito la damigella Trombara, camerista prediletta di Madama Reale che dav molti anni hox il piacere di conoscere. Non è dotata di venusta, ma non manca di spirito.
Mando le Vite degli architetti pel Signor Milizia. E le molte faccende del legatorey de’ libri non mi permette di spedire copie del Bowles, ma spero nella vegnente settimana di averne in pronto vari esemplari per mandare costì, a Madrid ed a Torino, alle persone da Lei indicatemi.
[G. B. Bodoni].
a Antes de l’acquisto cancela l’affare de b Había escrito vorrà y corrige. c Había escrito cada y corrige. d ogni añadido entre líneas sobre per cadaun cancelado. e Había escrito fosseo y corrige. f Había empezado a escribir vol y corrige. g a me si vorrà solo accordare añadido entre líneas sobre Ella crede che non possano valere che cancelado. hAntes de sarò cancela ne i e mai recederò da cuanto vorrà Ella stabilire añadido entre líneas sobre di zecchini e anche meno, se a Lei così piacerà [piacerà corregido sobre piacessi] y antes, también entre líneas, cancela e mi riporterò onninamente a tutto ciò che ci [corregido sobre a Lei cancelado]. k o venti añadido en el margen izquierdo, antes de io l Había escrito cola y corrige. m di 20 mila zecchini añadido entre líneas. n da soli añadido entre líneas. o Había escrito mi y corrige. p Había escrito e y corrige. q Había escrito impiegarla y corrige. r Antes de il cancela una corte <…> s Antes de dopo cancela ministro [restituido en nuestra edición para preservar la semántica de la oración] y un texto que, debido al tachón, no puedo leer. t Había escrito mi y corrige. u Había empezado a escribir ott y corrige. v Antes de da cancela è x Antes de ho cancela che y Había empezado a escribir leb y corrige.
Notas al texto
Datos documentales y bibliográficos
- Descripción
1 h. de 245 × 180 mm. Minuta.
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Edición
Noelia López Souto
- Otras ediciones
Ciavarella 1979, I, 88-89.
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Otra bibliografía citada Andrés 1793; Bowles 1783; Cátedra 2013a; Cátedra 2015a; Lasagni 1999; Manuale 1788; Milizia 1768; Milizia 1781; Panajia 1996; Valentini 1992; - ©
Biblioteca Bodoni, Biblioteca Palatina di Parma (Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo) & Noelia López Souto
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Cita
Carta de Giambattista Bodoni a José Nicolás de Azara de 1783-11-00, ed. Noelia López Souto, en Biblioteca Bodoni [<https://bibliotecabodoni.usal.es/carta/1783-11-00-bodoni-azara> Consulta: 6 oct. 2024].Citar este documento
Nota bene
Conforme a las fechas del viaje de la Duquesa de Parma a Pisa, esta carta de Bodoni debe datarse a inicios de noviembre de 1783 y antes del día 12, cuando Madama llega a Pisa (vid. Zangheri 1996, 144). Así, teniendo en cuenta las fechas y los tiempos de postas, este correo debió de enviarse el sábado 8 de noviembre, dado que la anterior carta de Azara –de la que es respuesta la presente– data del jueves 30 de octubre.